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Sabato 10 maggio José Bové al “bio pranzo” di Green Italia Verdi Europei

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Sabato 10 maggio viene a Roma José Bové, candidato dei Verdi Europei alla presidenza della Ue.
Per noi di “Green Italia Verdi Europei” sarà l’occasione per incontrarlo insieme a nostri candidati e anche per un buon pranzo all’insegna del biologico. L’appuntamento è dalle 13 alle 15 alla “Città dell’Altra Economia” (largo Dino Frisullo, Testaccio).
Qui sotto il link per prenotare anche voi un posto (bio) a tavola. Abbiamo previsto 3 fasce di prezzo: dal semplice pagamento del pasto leggermente maggiorato, a contributi maggiori che utilizzeremo per sostenere la nostra campagna europea.
https://www.eventbrite.it/e/biglietti-aggiungi-un-posto-bio-a-tavola-11518547285?aff=estw
Il pranzo sarà a buffet, per essere più liberi nei movimenti e nei tempi…
Spero di incontrarvi sabato.

Basta con le tragedie per mancata prevenzione. Bisogna mettere in sicurezza il territorio con i fondi europei

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“Gli smottamenti e le frane causate dalla pioggia caduta nelle ultime ore nelle Marche confermano la fragilità del territorio italiano, con l’82% dei comuni in situazioni a rischio e oltre la metà della popolazione che vive in aree soggette a frane ed alluvioni. Il dramma della persona morta per l’allagamento della strada che ne ha impedito il soccorso è l’ennesimo tragico tributo all’incuria del territorio e alla mancata prevenzione”.
Lo dichiarano Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, candidati di Green Italia Verdi Europei alle elezioni europee.
“Lo Stato – continuano gli esponenti ecologisti – spende ben 2 miliardi di euro ogni anno per tamponare i danni dopo un incidente o l’ennesima emergenza maltempo. Negli ultimi 80 anni in Italia ci sono state 5.400 alluvioni e ben 11 mila frane, e occorre superare l’approccio emergenziale ai danni causati del maltempo, e approntare piuttosto un piano organico di interventi per la messa in sicurezza del territorio: dal contenimento delle frane, alla sistemazione delle pendici, alla regolazione di torrenti e corsi d’acqua, alla bonifica idraulica, al definitivo no ad ogni ipotesi di condono di immobili costruiti in zone a rischio. Per cominciare da subito a rendere più sicuro il nostro Paese, attivando un ciclo occupazionale positivo, occorre mettere mano ai 1,6 miliardi di euro già disponibili, e reperire nuove risorse per la riduzione del rischio idrogeologico, utilizzando i fondi europei e il fondo sviluppo e coesione del 2014-2020”.
“Occorre infine prevedere l’ esclusione degli investimenti per la prevenzione dal Patto di stabilità interno degli enti territoriali” – concludono gli esponenti di Green Italia Verdi Europei.

“Greenprimary”: per un’Europa verde si può votare adesso

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Articolo su Huffington Post

Attenzione: ci sono primarie già in corso. Primarie per cui si può votare anche subito e fino al 28 gennaio prossimo, con un paio di click su GreenPrimary. Sì, perché i Verdi europei scelgono così i loro candidati a presiedere la prossima Commissione, i due “leader” ecologisti (di cui almeno uno sarà donna) che gli elettori troveranno sulla scheda delle elezioni europee. Alle primarie on-line possono partecipare tutti i cittadini dei 27 Paesi che al momento del voto abbiano compiuto almeno 16 anni: basta registrarsi sul sito e indicare uno o due nomi tra i quattro candidati “concorrenti”.

Delle grandi famiglie politiche europee i Verdi sono gli unici ad affidarsi alla democrazia diretta per decidere i leader da proporre in Europa. Gli altri, a cominciare dai socialisti che hanno già indicato Schultz, preferiscono procedure interne.

Questa scelta dei Verdi europei ha molti meriti. Accanto al più evidente che riguarda il metodo – utilizzare la rete per allargare quanto più possibile la partecipazione democratica alle decisioni politiche -, uno altrettanto rilevante ha proprio a che fare con l’idea di Europa su cui chiedere il consenso degli elettori.

Da mesi politici e commentatori lanciano allarmi per il rischio che le elezioni europee del maggio 2014 vedano l’affermazione di forze populiste nemiche dichiarate della costruzione europea. La minaccia è reale e va combattuta con tutte le forze: se l’Europa finisse preda di derive populiste e neo-nazionaliste, tutti i Paesi dell’Unione, e per primi i più fragili come l’Italia, avrebbero soltanto da perdere e resterebbero senza più difese nel mare della globalizzazione. Read More…

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