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Sconfortante Renzi e il ‘più trivelle per tutti’

TRIVELLA“Sconfortante che il premier Renzi parli della necessità di sfruttare gli idrocarburi in Italia come carta da spendere per accreditarsi in Europa.

Evidentemente i dossier preparati dal ministro Guidi non riportano la notizia che la Germania ha intenzione di introdurre un divieto di sfruttamento dello shale gas per lo meno di qui al 2021.

Se il premier vuole andare in Europa a giocare in attacco parli di rinnovabili ed efficienza energetica e non con lo slogan ‘più trivelle per tutti’”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante commentando l’intervista odierna di Matteo Renzi al Corriere della Sera.

“Secondo le stime del Ministero dello Sviluppo economico- aggiungono Ferrante e Della Seta – trivellare il fragile territorio italiano alla ricerca di petrolio, comprese le fonti probabili, potrebbe portare al massimo ad estrarre circa 187 milioni di tonnellate, che agli attuali tassi di consumo esauriremmo in soli 2 anni e mezzo, con buona pace dei posti di lavoro annunciati e delle ricadute negative sul turismo delle zone interessate.

L’Italia non ha bisogno di maggiori quantità di idrocarburi da utilizzare, ma di spendere meno per la sua energia, aumentando l’efficienza e il ricorso alle fonti realmente convenienti che sono quelle rinnovabili, che il Governo Renzi però rischia di mettere in ginocchio con le misure punitive dello ‘spalmaincentivi’”.

Trivellare l’Italia per il petrolio e’ un’ idea ‘fossile’. Stupisce Romano Prodi che rilancia una proposta antieconomica e scriteriata

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“Costellare le acque di fronte alle coste italiane di piattaforme petrolifere come se fosse il Mar del Nord è un’idea scriteriata e anti economica. Stupisce che a rilanciare un’ipotesi che è ‘fossile’ in tutti i sensi sia oggi l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi”.

Lo dichiarano Roberto Della Seta e Fabio Granata, candidati di Green Italia Verdi Europei, che aggiungono – “Parlare di fantomatici esperti che affermano che ‘non c’è nessun rischio’  fa pensare che i disastri anche recenti come quelli della  piattaforma della Bp nel Golfo del Messico, con diversi milioni di litri di idrocarburi riversati in mare  ogni giorno per settimane, non siano stati di insegnamento. Oltretutto non si capisce quale sarebbe la convenienza economica di trivellare in lungo e largo il nostro fragile territorio: secondo le stime del Ministero dello Sviluppo economico e la ricerca forsennata per individuare ed estrarre petrolio, comprese le fonti probabili,  potrebbe portare al massimo ad estrarre circa 187 milioni di tonnellate, che agli attuali tassi di consumo esauriremmo in soli 2 anni e mezzo. Gli unici a beneficiarne sarebbero le lobby delle energie fossili, mentre sappiamo benissimo che il nostro Paese non ha bisogno di maggiori quantità di idrocarburi da utilizzare, ma di spendere meno per la sua energia, aumentando l’efficienza e il ricorso alle fonti realmente convenienti che sono quelle rinnovabili. Tutti fattori che l’attuale ministro dello Sviluppo economico Guidi, ministro del petrolio in ‘pectore’,  fa evidentemente finta di non vedere”.

“Senza dimenticare il fatto- concludono Granata e Della Seta –  che sarebbe folle pensare di attrarre turismo se immolassimo i nostri territori e i nostri mari in nome di petrolio e trivelle.”

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