NOTIZIE

Lettera aperta a Bettini, Fitto, Lorenzin: chi diavolo vi dà tutti questi soldi?

BANCONOTE

Articolo su Huffington Post

Cari Goffredo Bettini, Raffaele Fitto, Beatrice Lorenzin, Gianni Pittella, Antonio Tajani,

da candidati a candidati vi rivolgiamo una banale domanda e una modesta proposta. La domanda. Noi per la nostra campagna elettorale abbiamo speso poche migliaia di euro a testa con cui abbiamo stampato ventimila bigliettini e pagato alcune spedizioni in giro per l’Italia, più 2000 euro di contributo alle spese generali della lista “Green Italia Verdi Europei“. Voi sembrate spendere molto, molto di più: chi diavolo vi dà tutti questi soldi?

A chiederselo, credeteci, sono in parecchi, anche elettori che pensano di votarvi ma che prima di decidere vogliono sciogliere quest’ultimo dubbio. Vedono che molti di voi organizzano cene sontuose, stampano migliaia di manifesti personali, affittano sale in alberghi di lusso per gli incontri politici, acquistano indirizzari di centinaia di migliaia di nomi per invii postali e mail. E non sanno, non capiscono, come riusciate a raccogliere questa montagna di quattrini.

Nemmeno noi candidati “poveri” ce lo spieghiamo, e nel caso nostro la curiosità acquista il sapore sgradevole dell’invidia. Read More…

Sui rifugiati l’Italia vittima dell’Europa? Alfano e Renzi ma che state a dì!

huff_post

Articolo su Huffington Post

“È tutta colpa dell’Europa che ci lascia soli a fronteggiare un afflusso immenso, continuo, inarrestabile di disperati”.

Come già in passato, anche davanti all’ennesima strage di innocenti in fuga nel Mediterraneo il governo italiano ha reagito puntando il dito sull’Europa. Per il ministro dell’interno Angelino Alfano, “l’Europa non ci sta aiutando a recuperare i morti e a soccorrere i vivi” e “l’Italia non può diventare la prigione dei rifugiati politici”. Ancora più duro il presidente del consiglio Renzi: “L’Unione europea – ha dichiarato – salva le banche ma fa morire i bimbi”.

Davvero le larghe intese, in questo caso, danno il peggio di se stesse, allineando l’intero governo e l’ampia maggioranza che lo sostiene su due colossali bugie.

Prima bugia: l’Europa non sostiene l’Italia nelle politiche di accoglienza verso gli immigrati e i rifugiati. Questo, semplicemente, non è vero. Solo negli ultimi sei anni il nostro Paese ha ricevuto quasi 300 milioni di euro da diversi fondi europei collegati alle politiche dell’immigrazione: controllo delle frontiere, rimpatri, rifugiati, integrazione. Sarebbe interessante sapere come questi quattrini sono stati spesi, ma un fatto è certo: non sono stati usati per costruire una politica dell’immigrazione e dell’asilo degna di questo nome. In particolare, l’Italia è totalmente incapace – malgrado gli sforzi generosi di molti di coloro che se ne occupano – di garantire ai richiedenti asilo un’accoglienza dignitosa e tempi accettabili per ottenere risposta alle loro domande. Anche da qui nascono i problemi di gestione dei Centri di Accoglienza dei Richiedenti Asilo: difficile aspettarsi serenità e spirito collaborativo da chi deve attendere tempi biblici prima di sapere se gli verrà o no riconosciuto lo status di rifugiato. Read More…

Dall’Expo all’Ilva: larghe intese per la malapolitica

huff_post

Articolo su Huffington Post

Un filo lungo quasi quanto l’Italia, sottile ma tutt’altro che invisibile, collega l’Ilva di Taranto ai cantieri milanesi di Expo 2015. Un filo che vede la politica, cioè l’agire pubblico, letteralmente sequestrata da interessi privati e illegali: la corruzione, l’avvelenamento impunito di una intera città.

Naturalmente tra le due vicende passano grandi differenze. Ma esse hanno in comune una caratteristica che a noi sembra il vero marchio di fabbrica dell’attuale malapolitica e anche il suo principale segno distintivo rispetto alla stagione di Tangentopoli.

Prendiamo l’inchiesta della procura milanese che ha portato ieri a numerosi arresti eccellenti, tra cui spiccano i nomi di Primo Greganti e di Gianstefano Frigerio. Greganti e Frigerio, come si sa, furono già protagonisti delle inchieste di “Mani pulite”: uno come collettore delle tangenti destinate all’allora Partito comunista, l’altro da segretario lombardo della Democrazia Cristiana (poi sarà parlamentare con Forza Italia) come concussore e corrotto in diversi filoni delle indagini (entrambi furono condannati in via definitiva).

Ma il loro ruolo in questo nuovo scandalo sembra diverso, e diverso sembra il contesto: non più un sistema generalizzato di corruzione con terminali autonomi in ognuno dei principali partiti, piuttosto un’unica “cupola” di faccendieri, intermediari, manager pubblici infedeli che prende soldi per sé e magari per la politica.
Ciò che colpisce, di questo attuale scenario, è per l’appunto l’unicità e la trasversalità della “cupola”. In Tangentopoli la corruzione accomunava quasi tutti i partiti ma non ne cancellava le “tipicità” politiche, sociali, culturali. Read More…

1 2 3 10  Scroll to top