LGBT

Eurodeputata verde, attivista per diritti LGBTQ, aggredita con l’acido. Omofobia emergenza anche in Italia

SLOVAKIA GAY PRIDE

“La deputata verde al Parlamento europeo Ulrike Lunacek, da sempre in prima fila per affermare i diritti della comunità LGBTQ, è stata vittima di un’aggressione con acido, che solo per un caso non ha avuto conseguenze drammatiche. Questo ennesimo episodio di razzismo omofobo rende ancora più urgente mettere la lotta all’omofobia nell’agenda delle priorità dell’Europa. L’obiettivo è tanto più importante per l’Italia, uno dei Paesi con la legislazione più arretrata su questo tema. Per questo ci auguriamo che il Parlamento decida finalmente di occuparsi del problema, approvando rapidamente la legge sull’omofobia e sciogliendo anche il nodo delle unione civili tra omosessuali”.

Lo dichiarano Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, e Roberto Della Seta, entrambi esponenti di Green Italia Verdi Europei.

“È inaccettabile – aggiungono –  che il veto di pochi politici della maggioranza tenga il nostro Paese in questo stato di vistosa arretratezza in una materia così decisiva: in Parlamento c’è una larga maggioranza favorevole a norme chiare, che riconoscano i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e trans gender. È ora il momento di farla valere”.

Berlusconi ha ragione (sul serio): quanti comunisti!

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Articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post

Su un punto Berlusconi ha ragione da vendere: il guaio della sinistra italiana è che a guidarla sono ancora i “comunisti”. Secondo lui questo dimostra tutta la sua pericolosità, invece è la base principale della sua debolezza.

Sono comunisti perché continuano a misurare lo sviluppo e il progresso secondo categorie che separano struttura – il lavoro, la condizione materiale delle persone – e sovrastruttura – la legalità, la cultura, l’ambiente, la dimensione immateriale del benessere.

Sono comunisti perché sempre in ritardo sulla realtà che cambia: al contrario del celebre aforisma di Rilke, “il futuro entra in loro molto dopo che accade”.

Sono comunisti perché pensano l’economia come si pensava un secolo fa: non più “soviet e elettrificazione” ma comunque carbone (Ilva e dintorni), asfalto, cemento.

Sono comunisti perché occupati costantemente a mostrare che non lo sono più, il che li spinge – dal Quirinale all’ultimo sindaco – a idolatrare il compromesso, a compiacere ogni genere di interesse costituito e di potere consolidato (palazzinari, Riva, Colaninno…), a rifuggire da qualunque radicalità si chiami patrimoniale o stop al consumo di suolo o diritti dei gay.

Sono comunisti perché si sentono molto migliori del “popolo”, del popolo rozzo e ignorante che si fa infinocchiare da Berlusconi o da Grillo.

Sono comunisti perché, a imitazione del glorioso Pci, se devono scegliere tra un democristiano conservatore e rassicurante come Letta e un azzardato e inusuale innovatore come Renzi, vanno immancabilmente, per dirla con Bersani, sull’usato sicuro.

Rimane da capire se questo Pd a trazione cripto-comunista sia frutto pure lui del ventennio berlusconiano, un suo sgradevole effetto collaterale come le bombe intelligenti che quasi sempre ammazzano anche un bel po’ di civili. Ipotesi affascinante: vorrebbe dire che uscito di scena il Cavaliere – prima o poi succederà – persino in Italia scopriremo l’emozione di avere una sinistra che fa la sinistra, cioè che prova a cambiare il mondo.

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