ferrante

Il bollettino Onu smentisce drammaticamente i negazionisti del cambiamento climatico mai in Italia Renzi insiste col governo fossile

cambiamento_climatico

“Il bollettino dell’organizzazione  meteorologica mondiale smentisce drammaticamente e senza possibilità di appello i negazionisti dei cambiamenti climatici che nel mondo, e anche in Italia, hanno in questi anni continuato a sottovalutare e sminuire dati allarmanti relativi alla salute del pianeta. Con una concentrazione di C02 di quasi 400 parti per milione la crisi climatica subisce una brusca accelerazione, cui l’Europa e dunque anche l’Italia dovrà porre rimedio in tempi brevi, intensificando l’utilizzo delle energie rinnovabili e migliorando sensibilmente l’efficienza energetica” .

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Alla luce dei dati dell’agenzia dell’Onu – continuano gli esponenti ecologisti –  le ultime misure di  politica energetica dell’Italia appaiono ancora più sconsiderate: l’apertura di una stagione di trivellazioni petrolifere per aumentare l’utilizzo degli idrocarburi, e la scelta di privilegiare il trasporto su gomma qualificano il governo Renzi come pericolosamente sbilanciato a favore del fossile e dell’aumento della C02. Il rapporto mette nero su bianco che i fenomeni meteorologici stanno diventando sempre più estremi a causa delle attività umane, e una strategia di contrasto deve essere messa in campo da subito, anche in vista del meeting delle Nazioni Unite sul clima del prossimo anno a Parigi”.

“L’Europa ha l’occasione di essere il leader globale nella lotta ai cambiamenti climatici, e il governo italiano dovrebbe improntare la propria presidenza dell’Unione europea per arrivare a una posizione forte, avanzata e coraggiosa, superando le resistenze dei paesi ancora adesso assestati su posizioni di retroguardia” – concludono Della Seta e Ferrante.

Il Governo fa lo “sconticino” sulle bollette stritolando il settore delle rinnovabili

luce_tariffe

“Lo ‘sconticino’ del 10% sulla bolletta elettrica annunciato dal premier Renzi e dal ministro Guidi per le piccole e medie imprese equivale a un intervento che pesa per l’1 x 1000 del totale dei ricavi, ma lo si vuole ottenere stritolando economicamente il settore delle rinnovabili, composto proprio da migliaia di PMI.
Chi ci guadagnerà con questo provvedimento sarà l’energia fossile, che continua a godere di insopportabili sostegni diretti e indiretti, mentre chi ha deciso di fare impresa puntando su innovazione ed energia pulita vede il terreno franare sotto i piedi”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Francesco Ferrante e Roberto Della Seta.

“Il ministro Guidi – continuano gli esponenti ecologisti – si è messa nella scia dei suoi predecessori al Ministero dello Sviluppo economico, che hanno sostanzialmente assunto la guida di un Ministero dell’Energia Fossile, con l’obiettivo di far credere che i nostri mari possano essere come il Mar del Nord, quando gli stessi dati in mano al Mise ci dicono che gli idrocarburi in Italia sono relativamente pochi e non attiverebbero nessun grande ciclo economico,al contrario di quanto ha fatto il settore delle rinnovabili negli ultimi anni.
E’ impensabile pensare di voler attrarre in Italia risorse dall’estero, ovvero i grandi fondi di investimento evocati ogni giorno, se si colpisce un settore con misure retroattive che tolgono ogni certezza, e che scatenerebbero valanghe di ricorsi”.“Se questo è il cambiamento di verso del Governo, si tratta solo di una marcia indietro brusca e pericolosa” – concludono Della Seta e Ferrante.

Green Italia: abbattere l’ostacolo del 4%

il-manifesto-logo

Articolo di Jacopo Rosatelli su “il manifesto” – 

Ci saranno anche loro sulla scheda delle euro­pee del 25 mag­gio: dopo alterne vicende di litigi, scis­sioni e ricom­po­si­zioni, i Verdi tor­nano sulla scena poli­tica ita­liana. Lo pos­sono fare gra­zie a un’inaspettata deci­sione della Cas­sa­zione, che li ha ammessi alla con­tesa elet­to­rale mal­grado non aves­sero rac­colto le 250mila firme neces­sa­rie, come ha dovuto fare la lista L’Altra Europa con Tsi­pras. Motivo: sono col­le­gati ad un gruppo dell’Europarlamento uscente e quindi dispen­sati da quell’obbligo.

Supe­rato il primo osta­colo, ora ne hanno di fronte un altro, che — stando ai son­daggi — appare insor­mon­ta­bile: lo sbar­ra­mento al 4%. Pro­prio quello che venerdì il tri­bu­nale di Vene­zia ha spe­dito di fronte alla Con­sulta per sospetto di inco­sti­tu­zio­na­lità. Pec­cato che la Corte deci­derà a ele­zioni ormai avve­nute, a dif­fe­renza di quanto ha fatto quella tede­sca, che a feb­braio decise l’annullamento della soglia nella legge elet­to­rale delle euro­pee in Ger­ma­nia. Con­tro il rischio-caos dopo il voto, e per otte­nere una com­pe­ti­zione con regole certe, i Verdi chie­dono ai giu­dici di deci­dere subito.

La lista Green Italia-Verdi euro­pei è il frutto dell’unione della «sto­rica» Fede­ra­zione del Sole che ride (alle scorse poli­ti­che con Rivo­lu­zione civile) e della nuova for­ma­zione Green Ita­lia, ed è pre­sente in tutte le cir­co­scri­zioni del Paese: fra gli aspi­ranti euro­de­pu­tati, figure note dell’ambientalismo poli­tico ita­liano come la co-presidente degli eco­lo­gi­sti euro­pei Monica Fras­soni, il vete­rano Marco Boato, Angelo Bonelli e l’ex Legam­biente e Pd Fran­ce­sco Fer­rante. Ma anche Fabio Gra­nata, solide radici nella destra sici­liana, uno degli ex An che segui­rono Gian­franco Fini nella sfor­tu­nata impresa di Futuro e Libertà.

Ieri a Roma è giunto a dare man forte José Bové, lea­der degli eco­lo­gi­sti fran­cesi e can­di­dato pre­si­dente della Com­mis­sione Ue dei Verdi euro­pei (in cop­pia con la gio­vane tede­sca Ska Kel­ler). La sera pre­ce­dente aveva par­te­ci­pato al dibat­tito con i numeri uno delle altre forze poli­ti­che con­ti­nen­tali (salvo Ale­xis Tsi­pras), orga­niz­zato a Firenze dall’Istituto uni­ver­si­ta­rio euro­peo, alla pre­senza del pre­si­dente Napo­li­tano e del pre­mier Renzi. Fra i punti-chiave del pro­gramma ambien­ta­li­sta: un «green new deal», revi­sione del Fiscal com­pact per supe­rare l’austerità, lotta al cam­bia­mento cli­ma­tico, bando agli Ogm e soste­gno all’agricoltura bio­lo­gica, no alla Tav, e impe­gno dell’Europa per una riforma delle regole del com­mer­cio mondiale. Read More…

1 2 3 4 5 6  Scroll to top