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Le leggi e la Costituzione consentono l’esproprio dell’Ilva

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“Basta concessioni ai Riva, che per anni hanno intascato immensi profitti senza spendere un centesimo per ridurre l’impatto devastante dell’Ilva sui lavoratori e sui cittadini di Taranto”. Così in una nota Roberto Della Seta, di ‘Green Italia’, movimento politico ecologista, all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato il sequestro di più di otto miliardi ai Riva. Per Della Seta “al di la’ della sentenza della Cassazione, ci sono le leggi e la Costituzione che permettono, in casi eccezionali com’e’ senz’altro questo, l’esproprio ai privati. Tra la ‘roba’ dei Riva c’e’ l’Ilva, si ricominci da quella”.

Per la procura, nel tesoretto i soldi risparmiati in sicurezza
Secondo i consulenti della procura di Taranto che ordinò il sequestro, gli oltre 8 miliardi sarebbero una cifra equivalente alle somme che dal 1995 (anno di acquisizione della Italsider pubblica) l’Ilva avrebbe risparmiato non adeguando gli impianti del Siderurgico, e in particolare quelli dell’area a caldo (sotto sequestro dal 26 luglio 2012, anche se la fabbrica non si e’ mai fermata), alle normative ambientali, pregiudicando l’incolumita’ e la salute della popolazione. Read More…

Green Italia a Napolitano: Vada a Lampedusa, è lì che oggi si difende la Costituzione

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“Il Presidente Napolitano faccia come Papa Francesco e vada subito a Lampedusa: per testimoniare il dolore dell’Italia per questa strage di innocenti, per dare solidarietà al sindaco Nicolini lasciata sola a fronteggiare un’immensa e continua emergenza umanitaria, per contrapporre dignità e umanità alle dichiarazioni miserabili ascoltate in queste ore da esponenti anche autorevoli della Lega. Napolitano è il supremo garante della Costituzione, e oggi la Costituzione si difende a Lampedusa”.

E’ quanto dichiarano Roberto Della Seta, Francesco Ferrante e Fabio Granata di “Green Italia”, che aggiungono: “La fuga di moltitudini di migranti dall’Africa verso le nostre coste non è colpa della politica italiana né di quella europea. Lo è, invece, il modo distratto e spesso irresponsabile in cui questo fenomeno è stato trattato, oscillando tra il disinteresse, le illusioni securitarie e comportamenti oggettivamente criminali com’erano i cosiddetti respingimenti in mare. I numeri della cosiddetta ‘invasione’ di migranti sono di per sé del tutto gestibili da un grande Paese come l’Italia, basta non pretendere che a gestirli sia da sola una comunità di poche centinaia di persone. Quanto al Capo dello Stato, tocca a lui adesso compiere un gesto almeno simbolico di riparazione e di consapevolezza”.

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