Ambiente, legislatura da zero assoluto
Pubblicato su strisciarossa.it
Che legislatura è stata questa agli sgoccioli per le politiche ambientali? Zero assoluto con un unico premio di consolazione.
Il premio, bisogna dire, è consistente: la legge sugli ecoreati che il mondo ambientalista con in testa Legambiente invocava da vent’anni, approvata con un voto largo e trasversale che ha visti schierati a favore il Pd, i Cinquestelle, la sinistra. Le nuove norme segnano un cambio d’epoca: per la prima volta entra nel codice penale la categoria dei crimini contro l’ambiente, primo tra tutti il disastro ambientale con pene tra 5 e 15 anni. Per intendersi: dall’Eternit di Casale Monferrato (la fabbrica dell’amianto) all’Ilva di Taranto, con un reato così la magistratura avrebbe avuto strumenti assai più efficaci per perseguire e punire chi causa consapevolmente danni sistemici all’ambiente e alla salute.
Ecoreati a parte, e detto dell’unica altra nota “ecoparlamentare” positiva cioè la conferma (niente di nuovo, per l’appunto una conferma) degli “ecobonus” per chi ristruttura la propria casa migliorandone il rendimento energetico o la stabilità antisismica, per il resto il Parlamento ha fatto pochissimo per rendere più moderna e sicura la legislazione a tutela dell’ambiente, mentre in diversi casi ha ratificato da notaio scelte del governo – il decreto “Sblocca Italia” che dava il via libera a trivelle petrolifere e inceneritori, le norme “spalma-incentivi” contro i produttori di energie rinnovabili, i decreti per consentire all’Ilva di produrre in deroga alle normative ambientali – radicalmente anti-ecologiche.
Dalla difesa del suolo alle piste ciclabili, sono tanti e importanti i provvedimenti abbandonati su un binario morto e che se approvati potrebbero, meglio dire avrebbero potuto, proteggere meglio il territorio e aiutare al tempo stesso la vita quotidiana degli italiani.
Da ben 1825 giorni è in discussione in Parlamento la legge sul consumo di suolo: dopo un ping-pong tra le due Camere e lunghi periodi di “sonno” con il testo chiuso nei cassetti, entro la prima decade di gennaio il Senato dovrebbe approvarla e trasmetterla alla Camera per il varo definitivo. Traguardo a questo punto decisamente arduo, viste le voci sempre più insistenti su uno scioglimento delle Camere da parte del Presidente Mattarella a cavallo di Capodanno. Eppure della legge “salvasuolo” l’Italia avrebbe un disperato bisogno: quasi l’8% del suolo italiano è giàù consumato, molto di più della media europea, con punte di quasi il 13% in Lombardia e Campania. Solo dal novembre 2015 a maggio 2016, mentre in Parlamento fiorivano i tentativi per rendere la norma più digeribile alle “lobby” del cemento, sono stati consumati 5 mila ettari di suolo italiano. Read More…