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Da Alitalia a Ilva, da Bersani a Colaninno Jr: quei rapporti opachi tra Pd e mondo degli “affari”

ALITALIA:CORSA EVITARE 600 ESUBERI,VERSO ACCORDO SOLIDARIETA'

Articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post

Il Pd ha un problema. Più esattamente: ne ha tanti, ma uno in particolare che è proprio tutto suo, costitutivo, non dipende né dall’azzardo delle larghe intese né dalle imboscate di Berlusconi e neppure dall’aspra dialettica congressuale. È un problema che condivide con altri, ma nel suo caso è particolarmente ingombrante vista l’ambizione, del Pd medesimo, di proporsi come forza centrale per un cambiamento radicale e virtuoso.

Questo problema in più nasce da un rapporto vischioso, talvolta decisamente opaco con la sfera degli interessi economici.

Il punto, sia chiaro, non è che il Pd intrattiene relazioni con il mondo dell’impresa e anche con singoli imprenditori: sarebbe una follia se non lo facesse, poiché le necessità e le richieste delle imprese sono parte decisiva di ogni progetto plausibile di governo dell’Italia.

No, la faccenda è diversa: è che talvolta, abbastanza spesso, questi legami paiono ispirati da logiche inconfessabili, cioè fanno sorgere il dubbio che sulle posizioni e sulle scelte del Pd la convenienza privata di questo o di quell’interesse “costituito” pesi di più di una considerazione, per quanto opinabile, dell’interesse generale.

Meglio di tanti scandali che vedono accusati di corruzione esponenti del Pd – da Penati, a Del Turco, a Lorenzetti, fino alle ricorrenti indagini che coinvolgono dirigenti del Pd siciliano -, meglio persino di quel monumento agli intrecci impropri tra sinistra politica e sistema bancario che si chiama Monte dei Paschi, due altri esempi, sebbene irrilevanti sul piano giudiziario, aiutano a chiarire ciò che intendiamo. Read More…

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