Tav, ci mancava il nostalgico De Luca

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Articolo sul Fatto Quotidiano

Ci mancavano le amenità “anarco-movimentiste” di Erii De Luca, inframmezzate dall’abbraccio mortale ai no-Tav dei brigatisti in carcere e dal criminale pacco-bomba spedito a un giornalista torinese della Stampa, per cancellare del tutto ogni traccia residua di razionalità e di confronto nel merito dal dibattito pro e contro la Torino – Lione.

Non bastavano le falangi contrapposte  e ugualmente ottuse dei si-Tav e dei no-Tavv, capeggiate dagli Esposito e dai Perino che sulle rispettive, più o meno disinteressate ideologie hanno costruito grande visibilità, e nel caso di Esposito, discreta carriera.

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Sabato prossimo a Roma si fa la rivoluzione. Verde

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Articolo di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante su Huffington Post

Sabato prossimo (dalle 10 alle 20) i Fori Imperiali a Roma – davvero pedonalizzati quel giorno – si riempiranno non solo della consueta folla di romani e turisti che si ritrova in questo luogo unico al mondo tutte le volte che viene liberato dai tubi di scappamento, ma anche di decine di stand delle imprese delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica. Pannelli solari, mini-eolico, impianti per il biogas, innovazioni teologiche per il green building, e tanto altro ancora: sarà la “fiera dell’innovazione e dell’energia distribuita”. Sono state le associazioni ambientaliste (Legambiente, Wwf e Greenpeace) che insieme al Kyoto Club hanno deciso di mostrare “per strada” la rivoluzione energetica già in cammino: in cammino perché piace sempre di più ai cittadini; in cammino nonostante le campagne mediatiche contro le rinnovabili orchestrate dai poteri forti dei grandi gruppi industriali delle energie fossili (Enel ed Eni in testa) che disgraziatamente hanno trovato finora supina attenzione in tutti gli schieramenti politici, come testimoniano i tentativi di fermare le nuove energie venuti dagli ultimi tre, pessimi, ministri dello sviluppo (Romani, Passera e Zanonato) e sostenuti da tanti altri. Read More…

Vergogna Alfano: nel “cortile” di casa sua i finti funerali dei morti di Lampedusa

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Articolo su Huffington Post

Angelino Alfano, ministro dell’interno e vicepresidente del consiglio, supera se stesso: l'”eroe” del caso Shalabayeva – che pochi mesi fa non batté ciglio né tanto meno pensò a dimettersi quando una donna kazaka e sua figlia di 6 anni in fuga dal dittatore Nazarbayev furono consegnate dalla polizia nelle mani del loro persecutore – ora ha scelto il porto turistico di San Leone ad Agrigento, poche decine di metri dal portone di casa sua, per mettere in scena (l’appuntamento è per questo pomeriggio) i finti funerali dei morti di Lampedusa.

Finti perché malgrado la richiesta del Sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini, e le promesse “da marinaio” del presidente del Consiglio, di tenere sull’isola delle solenni esequie di Stato, minimo atto dovuto dell’Italia di fronte a una tragedia immensa accaduta a casa nostra, invece quello di Agrigento sarà solo uno spot pubblicitario per il suddetto Alfano: non ci saranno i “corpi del delitto”, seppelliti in tutta fretta nei giorni scorsi con soltanto un numero a distinguerli uno dall’altro; non ci saranno i familiari delle quasi 400 vittime, che per giorni hanno aspettato invano di “riconoscere” (come peraltro prescrive la legge) e di salutare un’ultima volta i loro figli, fratelli, genitori; ci sarà invece, con Alfano e con l’altro ministro Kyenge, una bella sfilza di “autorità” ben felici di esibire facce contrite e qualche lacrima davanti alle telecamere di tg e talk-show. Read More…

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