Sull’Ilva nuova messa in mora dell’Europa per il governo italiano. Dopo quasi un anno commissariamento fallito

ilva

“L’Europa torna a bacchettare il governo italiano per le sue inadempienze sul caso Ilva. Un intervento forse tardivo ma sacrosanto: è passato quasi un anno dal commissariamento dell’azienda, ma il cammino per restituire il diritto alla salute a decine di migliaia di tarantini è ancora all’anno zero”.

E’ quanto dichiara Roberto Della Seta,  tra i fondatori di Green Italia e candidato della lista Green Italia – Verdi Europei alle elezioni europee nella circoscrizione dell’Italia Meridionale.

“Berlusconi, Monti, Letta, Renzi: cambiano i governi e le maggioranze ma – continua Della Seta –  resta lo spettacolo desolante di una politica che a Taranto da decenni agisce contro l’interesse dell’intera città. Politici locali e nazionali, a destra come a sinistra, prima si facevano finanziare direttamente dai Riva, ora difendono nei fatti il modello industriale fallimentare. Solo un cambiamento radicale nelle scelte della politica sull’Ilva, che metta la primo posto la salute di lavoratori e cittadini può dare a Taranto un futuro di vero benessere”.

Senatrice Cattaneo: “Che ci azzecca” Stamina con gli Ogm?

huff_post

Articolo su Huffington Post

La firma prestigiosa della senatrice a vita Elena Cattaneo, accanto a quella di Gilberto Corbellini, per mettere all’indice quanti considerano gli Ogm in agricoltura un danno per l’Italia e per affiancarli come “nemici della scienza” ai difensori del metodo Stamina, persino a coloro che accusano i vaccini di provocare l’autismo. Così su “la Repubblica”, in un articolo nel quale i due scienziati teorizzano che questi e altri “casi” – Ogm, Stamina, vaccini e autismo, la stessa questione dei test clinici sugli animali – sono tutte facce di un’unica medaglia: un trionfo di “irrazionalità, fanatismo, emotività, tecnofobia, antimodernismo, anti-industrialismo, populismo”.

Questa invettiva di Cattaneo-Corbellini non dice nulla di nuovo sull’atteggiamento di una parte, ci auguriamo minoritaria, della comunità scientifica per la quale le decisioni pubbliche sull’uso delle tecnologie vanno affidate a un piccolo gruppo di “illuminati”. Il “popolo”, questo più o meno il concetto, è troppo rozzo e ignorante per dire la sua su argomenti complessi e delicati… Ripetiamo: non è un’idea particolarmente originale. La pensavano più o meno così gli scienziati paladini del nucleare che prima di Cernobyl proclamavano con sicurezza che un’incidente catastrofico in una centrale atomica era impossibile, o che prima di Fukushima spiegavano saccenti che una tragedia come Cernobyl era impensabile in un Paese tecnologicamente all’avanguardia come il Giappone. Non è un’idea originale ed è anzi, questa sì, un’idea profondamente antimoderna: perché immagina la scienza e gli scienziati come mondi e persone “a parte” e dunque sembra ignorare che il dibattito pubblico sulla tecnologia – non sulla ricerca scientifica che naturalmente deve essere libera, ma sulle sue applicazioni pratiche – è l’unico vero antidoto a una crescente diffidenza della società verso la scienza e verso l’impatto sociale, sempre più rilevante, dei progressi della scienza. Read More…

Green Italia-Verdi europei: nasce la lista degli ecologisti

VERDIGREENITALIA

Articolo su Huffington Post di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

Non solo per l’approssimarsi delle elezioni europee ma da un po’ si parla molto di Europa. Quasi sempre se ne parla male: per denunciare la rigidità delle politiche restrittive di Bruxelles che rischiano di strangolare l’economia reale e l’occupazione, per lamentare la mancanza di una vera unione politica, per accendere i riflettori sull’ondata di populismo antieuropeo che sembra crescere dappertutto. Eppure dall’Europa arriva pure un piccolo, timido segnale positivo: il Parlamento europeo, per fare in modo che nelle istituzioni comunitarie pesino di più le differenze politiche e di meno quelle nazionali, ha chiesto formalmente alle diverse famiglie politiche di indicare ognuna un loro candidato alla presidenza della Commissione europea.

Purtroppo di questo tentativo in Italia resta poco: infatti sulla scheda delle prossime elezioni europee gli italiani non troveranno nessuna lista che porti il nome e si rappresenti con il simbolo dei partiti europei: niente socialisti, niente popolari, niente liberali, niente sinistra radicale. Unica eccezione, la nostra lista “Green Italia-Verdi Europei”, che già nell’immagine del logo – il girasole – si propone come espressione diretta dell’European Green Party e che candida alla presidenza dell’Unione José Bové e Ska Keller, scelti nei mesi scorsi attraverso primarie on-line.

Per noi di Green Italia che da qualche mese siamo impegnati a ricostruire una presenza autonoma dell’ecologia nella politica italiana, questo è un prezioso punto di partenza.

Da molti anni gli ecologisti erano fuori dalle elezioni italiane. Un paradosso e un controsenso: siamo stati uno dei primi Paesi europei dove l’ecologia si è fatta rappresentanza politica di valori, bisogni, interessi, e oggi davanti a una crisi sociale ed economica drammatica e che sembra infinita – è di ieri l’ultimo dato Istat sulla disoccupazione al 13% – proprio l’ambiente, con la prospettiva di un “green new deal”, è tra le poche speranze concrete per un futuro positivo e sostenibile. Read More…

1 32 33 34 35 36 63  Scroll to top