A Taranto catastrofe sanitaria che le istituzioni non affrontano

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“A Taranto siamo di fronte ad una catastrofe sanitaria ed ambientale che le istituzioni continuano a non affrontare nonostante i dati sulla mortalita’ che si leggono nell’ultimo rapporto Sentiero sono un vero e proprio bollettino di guerra”. Lo hanno dichiarato il leader dei Verdi Angelo Bonelli e l’ex senatore Roberto Della Seta, entrambi candidati alle Europee nelle liste di Green Italia – Verdi Europei nella circoscrizione Sud nel corso di una Conferenza stampa svoltasi oggi a Taranto e nella quale sono stati resi noti i nuovi dati del rapporto epidemiologico Sentieri per dei 6 anni tra il 2003 e il 2010 (da questi dati è escluso il 2005 per una carenza di dati).

 
“I dati del rapporto sono drammatici – continuano i due esponenti ecologisti -. Si registra un aumento di mortalita’ per il mesotelioma della pleura del 142% in piu’ per gli uomini e del 110% in piu’ per le donne; un aumento della mortalita’ per il tumore maligno della trachea e dei bronchi del 21% in piu’ per gli uomini e del 27% in piu’ per le donne; un aumento della mortalita’ per tumori maligni del sistema linfatico del 10% in piu’ negli uomini e del 52% nelle donne; un aumento della mortalita’ per le malattie respiratorie acute del 43% in piu’ per gli uomini e del 15% in più per le donne; un aumento della mortalità per il tumore maligno del testicolo del 94% in più per gli uomini. In oltre si registra un’incidenza oncologica del tumore maligno al polmone del 55% in piu’ per gli uomini e del 44% in piu’ per le donne e del per tumore alla tiroide del 58% in piu’ per gli uomini e del 20% tra le donne, un aumento incidenza dei tumori dei tessuti molli del 35% in piu’ negli uomini e del 48% in piu’ donne”. 
 
“Di fronte a questi dati drammatici emergono responsabilita’ politiche e morali che avrebbero dovuto portare a rimuovere quelle figure che nei partiti di sinistra e nei sindacati, invece di battersi per i diritti e la salute dei tarantini, hanno scelto la sistematica complicita’ con i padroni dell’Ilva – aggiungono i candidati di Green Italia Verdi Europei -. Un simbolo di questa contiguita’ intollerabile è Ludovico Vico, prima dirigente della Cgil e poi del Pd pugliese: Vico che al telefono con Archinà, come si legge negli atti giudiziari, concordava strategie e procedure nell’interesse della famiglia Riva. Oppure Daniela Fumarola, responsabile Cisl che, come emerge dalle indagini, interloquiva con Archina’ al telefono pianificando strategie comuni”.
 
“Diciamo con grande chiarezza sin da ora che se il 19 giugno il sindaco di Taranto Stefano e il presidente della Regione Puglia Nichi Vendola dovessero essere rinviati a giudizio servirà un atto di igiene politica con dimissioni immediate e nuove elezioni per Taranto e la Puglia – concludono Bonelli e Della Seta -. Solo con una forza ecologista autonoma e autorevole, che promuova una conversione industriale sul modello di quanto fatto a Bilbao, Taranto potrà uscire dal tunnel dell’avvelenamento della citta’”.

Sulla par condicio Fico e il M5s fanno gli struzzi

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“Il Movimento 5 Stelle non nasconda la testa sotto la sabbia sulla par condicio: il punto non è se Grillo andrà o no a ‘Porta a Porta’, piuttosto il presidente Fico richiami tutte le testate e tutti i programmi inadempienti, a cominciare da ‘Ballarò’ e da ‘Piazza Pulita’, al rispetto della legalità e della democrazia”.

Lo dichiara Roberto Della Seta, candidato di Green Italia Verdi Europei.

“La lista Green Italia Verdi Europei, rappresentante in Italia del Partito Verde Europeo, il quarto attualmente all’europarlamento,  è silenziata dai maggiori talk show televisivi e ha un accesso minimo ai telegiornali. Tutto questo non solo danneggia noi, ma soprattutto vìola il diritto dei cittadini a un’informazione corretta e completa sulle prossime elezioni europee. L’atteggiamento pilatesco del presidente della Commissione di Vigilanza Rai è intollerabile, perché è di tutta evidenza che l’unico suo interesse è  quello di non disturbare il manovratore, con buona pace della par condicio e del diritto dei cittadini ad un’informazione pluralista”.

Green Italia: abbattere l’ostacolo del 4%

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Articolo di Jacopo Rosatelli su “il manifesto” – 

Ci saranno anche loro sulla scheda delle euro­pee del 25 mag­gio: dopo alterne vicende di litigi, scis­sioni e ricom­po­si­zioni, i Verdi tor­nano sulla scena poli­tica ita­liana. Lo pos­sono fare gra­zie a un’inaspettata deci­sione della Cas­sa­zione, che li ha ammessi alla con­tesa elet­to­rale mal­grado non aves­sero rac­colto le 250mila firme neces­sa­rie, come ha dovuto fare la lista L’Altra Europa con Tsi­pras. Motivo: sono col­le­gati ad un gruppo dell’Europarlamento uscente e quindi dispen­sati da quell’obbligo.

Supe­rato il primo osta­colo, ora ne hanno di fronte un altro, che — stando ai son­daggi — appare insor­mon­ta­bile: lo sbar­ra­mento al 4%. Pro­prio quello che venerdì il tri­bu­nale di Vene­zia ha spe­dito di fronte alla Con­sulta per sospetto di inco­sti­tu­zio­na­lità. Pec­cato che la Corte deci­derà a ele­zioni ormai avve­nute, a dif­fe­renza di quanto ha fatto quella tede­sca, che a feb­braio decise l’annullamento della soglia nella legge elet­to­rale delle euro­pee in Ger­ma­nia. Con­tro il rischio-caos dopo il voto, e per otte­nere una com­pe­ti­zione con regole certe, i Verdi chie­dono ai giu­dici di deci­dere subito.

La lista Green Italia-Verdi euro­pei è il frutto dell’unione della «sto­rica» Fede­ra­zione del Sole che ride (alle scorse poli­ti­che con Rivo­lu­zione civile) e della nuova for­ma­zione Green Ita­lia, ed è pre­sente in tutte le cir­co­scri­zioni del Paese: fra gli aspi­ranti euro­de­pu­tati, figure note dell’ambientalismo poli­tico ita­liano come la co-presidente degli eco­lo­gi­sti euro­pei Monica Fras­soni, il vete­rano Marco Boato, Angelo Bonelli e l’ex Legam­biente e Pd Fran­ce­sco Fer­rante. Ma anche Fabio Gra­nata, solide radici nella destra sici­liana, uno degli ex An che segui­rono Gian­franco Fini nella sfor­tu­nata impresa di Futuro e Libertà.

Ieri a Roma è giunto a dare man forte José Bové, lea­der degli eco­lo­gi­sti fran­cesi e can­di­dato pre­si­dente della Com­mis­sione Ue dei Verdi euro­pei (in cop­pia con la gio­vane tede­sca Ska Kel­ler). La sera pre­ce­dente aveva par­te­ci­pato al dibat­tito con i numeri uno delle altre forze poli­ti­che con­ti­nen­tali (salvo Ale­xis Tsi­pras), orga­niz­zato a Firenze dall’Istituto uni­ver­si­ta­rio euro­peo, alla pre­senza del pre­si­dente Napo­li­tano e del pre­mier Renzi. Fra i punti-chiave del pro­gramma ambien­ta­li­sta: un «green new deal», revi­sione del Fiscal com­pact per supe­rare l’austerità, lotta al cam­bia­mento cli­ma­tico, bando agli Ogm e soste­gno all’agricoltura bio­lo­gica, no alla Tav, e impe­gno dell’Europa per una riforma delle regole del com­mer­cio mondiale. Read More…

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