La “trovata” del Governo dopo la sentenza Eternit: non punibili i reati ambientali

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Articolo su Huffington Post – Sembra una brutta barzelletta ma è pura, desolante realtà. All’indomani della sentenza Eternit che ha dichiarato non punibile per prescrizione dei termini il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, capo della multinazionale che per decenni ha seminato amianto e morte a Casale Monferrato, e dopo una mitragliata di dichiarazioni indignate di ministri e politici, Renzi in testa, che promettevano immediati interventi legislativi per colpire con più severità i crimini di chi avvelena ambiente e salute, il governo qualche giorno fa ha approvato un decreto legislativo che depenalizza i pochi reati ambientali presenti nel codice penale: dall’abuso edilizio all’avvelenamento del suolo e del sottosuolo, dall’incendio di rifiuti agli scarichi industriali non autorizzati. Per diventare legge dello Stato le nuove norme non dovranno nemmeno passare per il sì del Parlamento: sono infatti l’attuazione di una legge delega, e per questo su di esse Camera e Senato potranno esprimere nulla più di un parere consultivo e non vincolante.

Così, l’articolo 1 (comma 2) del decreto legislativo stabilisce che “nei reati per i quali è prevista la pena della reclusione (…) non superiore nel massimo a cinque anni, (…) la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta o per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale”. Come dire: se non sei un delinquente abituale e se con la tua condotta illegale non stai mettendo a ferro e fuoco l’intero pianeta, allora puoi tranquillamente costruire senza licenza e in un’area non edificabile, incendiare i rifiuti, scaricare veleni industriali in un fiume o in una falda oppure nasconderli sotto terra. Read More…

La Guerra (Taciuta) dell’aria che ogni anno ci costa 43 mld e 67mila morti

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“67.921 morti invisibili per lo Stato, un costo medio annuo di 43 miliardi di euro e 2,5 punti di Pil ‘in fumo’ a causa dell’inquinamento e 3,5 milioni di giornate lavorative perse ogni anno. Sono queste le cifre agghiaccianti che racconta il dossier “La Guerra (taciuta) dell’Aria” presentato oggi a Roma dal leader dei Verdi Angelo Bonelli e dall’esponente di Green Italia Roberto Della Seta. Dati incredibili e che si stenterebbe a considerare “reali” se non fossero stati resi pubblici da un organismo internazionale come l’AEA, Agenzia europea per l’ambiente
Il dossier ha rielaborato i dati dello studio sulla qualità dell’aria e reso pubblico lo scorso 14 novembre dall’AEA che ha calcolato l’impatto su salute e ambiente includendo le morti premature, i costi per la sanità, i giorni lavorativi persi, la riduzione dei raccolti agricoli. Particolarmente interessante è la classifica degli impianti europei più inquinanti. Secondo lo studio europeo l’Ilva di Taranto risulta nella Top 30 degli impianti Ue più inquinanti con un danno economico provocato, come dato medio, di 2,5 miliardi di euro. Read More…

“Gente del popolo”, ma restano razzisti. E il Pd discute di poltrone

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Articolo su Huffington Post –

Una rosa è una rosa e un razzista è un razzista. Anche a Roma, anche a Tor Sapienza.
E’ vero: sono persone semplici, gente del popolo costretta a vivere da decenni in un quartiere che è degradato da sempre (e in ogni caso da molto prima che ci arrivassero gli immigrati). Ma quelli che a Tor Sapienza urlano insulti schifosi contro gli immigrati, minorenni compresi, ospitati nel centro di accoglienza, che vogliono cacciarli e non vogliono condividere con loro neppure gli stessi bar e marciapiede, che danno la caccia al “negro” e al musulmano per vendicare un tentativo di stupro compiuto da chi non è “negro” né musulmano, vanno chiamati per nome: spregevoli razzisti.

E’ una guerra tra poveri? Certo. L’atteggiamento pregiudizialmente anti-immigrati di buona parte degli abitanti del quartiere è lo sfogo di una condizione sociale degradata, il risultato di uno dei tanti esperimenti romani di “anti-urbanistica”? Sicuramente. Ma le spiegazioni sociologiche non cancellano un dato di realtà: a Tor Sapienza non tutti i “poveri” sono uguali. Quelli italiani stanno molto meglio degli stranieri, non sono dovuti scappare da casa loro per la miseria e le guerre e non si trovano privati di ogni diritto civile, sociale, politico. Poi è falso che tutti gli abitanti (italiani) di Tor Sapienza si riconoscano in quelle bande di esagitati e incivili, somiglianti non solo metaforicamente agli ultrà da stadio, che assaltano immigrati e forze dell’ordine; e sarebbe ora che i tanti di Tor Sapienza che razzisti non sono, escano allo scoperto, rifiutino ad alta voce l’etichetta di razzista che minaccia di restare appiccicata sul quartiere. Read More…

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