Ecologista e fondatore di Green Italia.

Politica

Contro la Tav, ma solidarietà incondizionata a Esposito

esposito

“E’ inaccettabile, e richiede la massima vigilanza e la condanna più ferma, che qualcuno continui a trasformare la legittima battaglia contro le opere inutili o dannose come la To-Lione in una sequela di atti teppistici di cui ultimo esempio è l’ennesima intimidazione nei confronti di Stefano Esposito”.

E’ quanto dichiarano Roberto Della Seta e Beppe Gamba, tra i fondatori del movimento “Green Italia”.

“Riteniamo che il tunnel Tav in Val di Susa sia una scelta sbagliata, una sottrazione di risorse a ben più utili e urgenti impieghi come il trasporto pubblico locale, la manutenzione del territorio e tanti altri molto più importanti sotto il profilo dell’utilità pubblica e dell’occupazione. Ma prima ancora siamo affezionati all’idea che di un tema come questo si possa discutere, anche da posizioni lontane, in modo civile e democratico, respingendo i ricorrenti tentativi di creare intorno all’oppisizione sacroanta contro la Torino-Lione un clima di violenza e intimidazione. Continueremo ad impegnarci per fermare un’opera che giudichiamo inutile e dannosa, oggi manifestiamo a Stefano Esposito la nostra piena e incondizionata solidarietà di fronte all’atto di violenza vigliacca di cui è stato vittima”.

Il Governo resuscita il condono Craxi

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“A volte ritornano, anche a distanza di 29 anni. E’ il caso del condono edilizio varato in un altro secolo e in un’altra epoca dall’allora presidente del consiglio Bettino Craxi, che il governo Letta resuscita con una norma inserita nel Decreto Imu per consentire ai privati che acquistano immobili dallo Stato di sanare eventuali abusi edilizi più o meno rilevanti”.  quello varato dall’esecutivo Craxi, il capofila di una delle leggi più scellerate e nefaste per il territorio e il paesaggio del nostro Paese”.

Lo dichiara Roberto Della Seta di Green Italia, in merito alla norma, relativa all’acquisizione da parte di privati di edifici pubblici da alienare,  inserita nel provvedimento sull’Imu e sul nuovo assetto proprietario della Banca d’Italia in discussione in queste ore al Senato.
“Correva l’anno 1985 e il condono doveva essere un provvedimento una tantum, poi sappiamo come è andata: quella prima sanatoria  dette il via a un’ondata immensa di nuovo cemento illegale e aprì la strada a due altri condoni generalizzati, entrambi a firma Berlusconi. La norma prevista dal governo Letta lancia un segnale assolutamente negativo, dando l’idea che chi a costruito illegalmente può sempre contare su qualche condono. Ed è bene ricordare che a giovarsi per prime della piaga dell’abusivismo edilizio sono da sempre le organizzazioni criminali, che sul cemento illegale hanno costruito enormi fortune”.

Le leggi e la Costituzione consentono l’esproprio dell’Ilva

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“Basta concessioni ai Riva, che per anni hanno intascato immensi profitti senza spendere un centesimo per ridurre l’impatto devastante dell’Ilva sui lavoratori e sui cittadini di Taranto”. Così in una nota Roberto Della Seta, di ‘Green Italia’, movimento politico ecologista, all’indomani della sentenza della Corte di Cassazione che ha annullato il sequestro di più di otto miliardi ai Riva. Per Della Seta “al di la’ della sentenza della Cassazione, ci sono le leggi e la Costituzione che permettono, in casi eccezionali com’e’ senz’altro questo, l’esproprio ai privati. Tra la ‘roba’ dei Riva c’e’ l’Ilva, si ricominci da quella”.

Per la procura, nel tesoretto i soldi risparmiati in sicurezza
Secondo i consulenti della procura di Taranto che ordinò il sequestro, gli oltre 8 miliardi sarebbero una cifra equivalente alle somme che dal 1995 (anno di acquisizione della Italsider pubblica) l’Ilva avrebbe risparmiato non adeguando gli impianti del Siderurgico, e in particolare quelli dell’area a caldo (sotto sequestro dal 26 luglio 2012, anche se la fabbrica non si e’ mai fermata), alle normative ambientali, pregiudicando l’incolumita’ e la salute della popolazione. Read More…

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