Politica

Senatrice Cattaneo: “Che ci azzecca” Stamina con gli Ogm?

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Articolo su Huffington Post

La firma prestigiosa della senatrice a vita Elena Cattaneo, accanto a quella di Gilberto Corbellini, per mettere all’indice quanti considerano gli Ogm in agricoltura un danno per l’Italia e per affiancarli come “nemici della scienza” ai difensori del metodo Stamina, persino a coloro che accusano i vaccini di provocare l’autismo. Così su “la Repubblica”, in un articolo nel quale i due scienziati teorizzano che questi e altri “casi” – Ogm, Stamina, vaccini e autismo, la stessa questione dei test clinici sugli animali – sono tutte facce di un’unica medaglia: un trionfo di “irrazionalità, fanatismo, emotività, tecnofobia, antimodernismo, anti-industrialismo, populismo”.

Questa invettiva di Cattaneo-Corbellini non dice nulla di nuovo sull’atteggiamento di una parte, ci auguriamo minoritaria, della comunità scientifica per la quale le decisioni pubbliche sull’uso delle tecnologie vanno affidate a un piccolo gruppo di “illuminati”. Il “popolo”, questo più o meno il concetto, è troppo rozzo e ignorante per dire la sua su argomenti complessi e delicati… Ripetiamo: non è un’idea particolarmente originale. La pensavano più o meno così gli scienziati paladini del nucleare che prima di Cernobyl proclamavano con sicurezza che un’incidente catastrofico in una centrale atomica era impossibile, o che prima di Fukushima spiegavano saccenti che una tragedia come Cernobyl era impensabile in un Paese tecnologicamente all’avanguardia come il Giappone. Non è un’idea originale ed è anzi, questa sì, un’idea profondamente antimoderna: perché immagina la scienza e gli scienziati come mondi e persone “a parte” e dunque sembra ignorare che il dibattito pubblico sulla tecnologia – non sulla ricerca scientifica che naturalmente deve essere libera, ma sulle sue applicazioni pratiche – è l’unico vero antidoto a una crescente diffidenza della società verso la scienza e verso l’impatto sociale, sempre più rilevante, dei progressi della scienza. Read More…

Green Italia-Verdi europei: nasce la lista degli ecologisti

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Articolo su Huffington Post di Roberto Della Seta e Francesco Ferrante

Non solo per l’approssimarsi delle elezioni europee ma da un po’ si parla molto di Europa. Quasi sempre se ne parla male: per denunciare la rigidità delle politiche restrittive di Bruxelles che rischiano di strangolare l’economia reale e l’occupazione, per lamentare la mancanza di una vera unione politica, per accendere i riflettori sull’ondata di populismo antieuropeo che sembra crescere dappertutto. Eppure dall’Europa arriva pure un piccolo, timido segnale positivo: il Parlamento europeo, per fare in modo che nelle istituzioni comunitarie pesino di più le differenze politiche e di meno quelle nazionali, ha chiesto formalmente alle diverse famiglie politiche di indicare ognuna un loro candidato alla presidenza della Commissione europea.

Purtroppo di questo tentativo in Italia resta poco: infatti sulla scheda delle prossime elezioni europee gli italiani non troveranno nessuna lista che porti il nome e si rappresenti con il simbolo dei partiti europei: niente socialisti, niente popolari, niente liberali, niente sinistra radicale. Unica eccezione, la nostra lista “Green Italia-Verdi Europei”, che già nell’immagine del logo – il girasole – si propone come espressione diretta dell’European Green Party e che candida alla presidenza dell’Unione José Bové e Ska Keller, scelti nei mesi scorsi attraverso primarie on-line.

Per noi di Green Italia che da qualche mese siamo impegnati a ricostruire una presenza autonoma dell’ecologia nella politica italiana, questo è un prezioso punto di partenza.

Da molti anni gli ecologisti erano fuori dalle elezioni italiane. Un paradosso e un controsenso: siamo stati uno dei primi Paesi europei dove l’ecologia si è fatta rappresentanza politica di valori, bisogni, interessi, e oggi davanti a una crisi sociale ed economica drammatica e che sembra infinita – è di ieri l’ultimo dato Istat sulla disoccupazione al 13% – proprio l’ambiente, con la prospettiva di un “green new deal”, è tra le poche speranze concrete per un futuro positivo e sostenibile. Read More…

Il nuovo stadio della Roma sia pienamente sostenibile dal punto di vista ambientale

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“Il nuovo avveniristico progetto dello stadio per la nostra Roma ci mette,nella condizione particolare di rigorosi ambientalisti e di ferventi romanisti,di dovere auspicare una sostenibilità totale del progetto per quanto riguarda i materiali utilizzati, l’efficienza energetica dell’impianto, la possibilità di accedervi utilizzando il trasporto su ferro e infine  la necessità di verificare scrupolosamente la compatibilità urbanistica ed ambientale della location. Modernità significa soprattutto  una ‘visione Green’  del progetto : ci auguriamo sia rigorosa,sia da ambientalisti che da romanisti”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Fabio Granata.

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