Politica

Il Governo ignora il parere del Parlamento. Rischio default per molte imprese del teleriscaldamento

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“Il decreto legislativo sull’efficienza energetica approvato ieri dal Cdm ignora buona parte delle richieste avanzate dal Parlamento. In particolare nel testo sono rimaste norme gravemente dannose per lo sviluppo  del teleriscaldamento, che invece rappresenta una delle risposte più efficaci per migliorare l’efficienza nell’uso dell’energia”.

Lo dichiarano gli esponenti di Green Italia Roberto Della Seta e Francesco Ferrante.

“Malgrado le prescrizioni di Camera e Senato – continuano Della Seta e Ferrante –  il testo finale approvato dal Governo conferma l’azzeramento del fondo per il teleriscaldamento istituito di recente e in base al quale molte imprese hanno avviato progetti e interventi, senza prevedere che nel nuovo fondo per l’efficienza energetica sia previsto un capitolo destinato a rafforzare le reti del teleriscaldamento in Italia.Il decreto cosi come approvato dimostra una volta di più l’arretratezza delle linee del governo Renzi in materia di politica energetica”.

“Mentre l’Italia avrebbe tutto da guadagnare, sul piano ambientale come su quello economico, da una decisa accelerazione verso l’efficienza energetica e lo sviluppo delle energie rinnovabili, Renzi e il suo ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi sembrano molto più interessati a difendere lo status quo a tutto vantaggio delle industrie dell’energia fossile” – concludono gli esponenti di Green Italia.

Al decreto “taglia bollette” mancano 500 mln, il pasticcio continuo

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“Sulle energie rinnovabili il governo Renzi e in particolare il ministro Guidi si sono scagliati con forza, incuranti delle conseguenze sul settore interno e delle reazioni degli investitori stranieri. Il taglio del 10% delle bollette delle PMI non produrrà nessun beneficio per l’85% delle imprese italiane, e comunque per finanziare questo sconto settoriale mancano all’appello ben 500 milioni di euro, perché i 200 milioni per lo ‘spalmaincentivi’  volontario sono prevedibilmente sovrastimati, ma prendendoli per buoni e anche ammettendo che si ottengano 700 milioni da quello obbligatorio per il fotovoltaico (e non sarà così visti i prevedibili ricorsi vincenti contro la retroattività) manca appunto circa mezzo miliardo per arrivare a 1,5 mld promesso di sconto. Probabilmente i cittadini dovranno finanziare in qualche modo questo buco vista l’inerzia del Ministro Guidi a tagliare incentivi e regalie varie legate alle energie fossili”.Lo dichiarano Francesco Ferrante e Roberto Della Seta di Green Italia.

“Permangono infatti – continuano Della Seta e Ferrante –  fondati dubbi che infatti il ministro voglia incidere sui sussidi agli idrocarburi, perché se sul fotovoltaico si è intervenuti con la decretazione d’urgenza, per quanto riguarda ad esempio l’eliminazione dei sussidi alle centrali ad olio combustibile o la riduzione del trattamento di favore ai cosiddetti ‘interrompibili’ (che ormai non vengono più interrotti), la strada che si intenderebbe seguire è quella soft degli atti di indirizzo all’Autorità per l’Energia, ma quando si trattò di ‘regalargli’ un trattamento di favore si ricorse al provvedimento legislativo. Se l’intento del Governo è effettivamente quello di alleggerire il costo della bolletta le soluzioni ci sono, ad esempio la revisione del mercato dei servizi di dispacciamento, l’intervento sulle convenzioni CIP6 a fonti assimilate che non hanno ancora beneficiato della prevista risoluzione facoltativa, il  trasferimento in bolletta dei vantaggi generati dalle fonti rinnovabili (circa 7-8 miliardi di euro) e  l’introduzione di un sistema fiscale green basato sul principio “Chi inquina paga””, magari finalmente ricorrendo a un’efficace Carbon tax”.

Eurodeputata verde, attivista per diritti LGBTQ, aggredita con l’acido. Omofobia emergenza anche in Italia

SLOVAKIA GAY PRIDE

“La deputata verde al Parlamento europeo Ulrike Lunacek, da sempre in prima fila per affermare i diritti della comunità LGBTQ, è stata vittima di un’aggressione con acido, che solo per un caso non ha avuto conseguenze drammatiche. Questo ennesimo episodio di razzismo omofobo rende ancora più urgente mettere la lotta all’omofobia nell’agenda delle priorità dell’Europa. L’obiettivo è tanto più importante per l’Italia, uno dei Paesi con la legislazione più arretrata su questo tema. Per questo ci auguriamo che il Parlamento decida finalmente di occuparsi del problema, approvando rapidamente la legge sull’omofobia e sciogliendo anche il nodo delle unione civili tra omosessuali”.

Lo dichiarano Monica Frassoni, co-presidente del Partito Verde Europeo, e Roberto Della Seta, entrambi esponenti di Green Italia Verdi Europei.

“È inaccettabile – aggiungono –  che il veto di pochi politici della maggioranza tenga il nostro Paese in questo stato di vistosa arretratezza in una materia così decisiva: in Parlamento c’è una larga maggioranza favorevole a norme chiare, che riconoscano i diritti delle persone omosessuali, bisessuali e trans gender. È ora il momento di farla valere”.

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