Economia

Trivellare l’Italia per il petrolio e’ un’ idea ‘fossile’. Stupisce Romano Prodi che rilancia una proposta antieconomica e scriteriata

TRIVELLA

“Costellare le acque di fronte alle coste italiane di piattaforme petrolifere come se fosse il Mar del Nord è un’idea scriteriata e anti economica. Stupisce che a rilanciare un’ipotesi che è ‘fossile’ in tutti i sensi sia oggi l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi”.

Lo dichiarano Roberto Della Seta e Fabio Granata, candidati di Green Italia Verdi Europei, che aggiungono – “Parlare di fantomatici esperti che affermano che ‘non c’è nessun rischio’  fa pensare che i disastri anche recenti come quelli della  piattaforma della Bp nel Golfo del Messico, con diversi milioni di litri di idrocarburi riversati in mare  ogni giorno per settimane, non siano stati di insegnamento. Oltretutto non si capisce quale sarebbe la convenienza economica di trivellare in lungo e largo il nostro fragile territorio: secondo le stime del Ministero dello Sviluppo economico e la ricerca forsennata per individuare ed estrarre petrolio, comprese le fonti probabili,  potrebbe portare al massimo ad estrarre circa 187 milioni di tonnellate, che agli attuali tassi di consumo esauriremmo in soli 2 anni e mezzo. Gli unici a beneficiarne sarebbero le lobby delle energie fossili, mentre sappiamo benissimo che il nostro Paese non ha bisogno di maggiori quantità di idrocarburi da utilizzare, ma di spendere meno per la sua energia, aumentando l’efficienza e il ricorso alle fonti realmente convenienti che sono quelle rinnovabili. Tutti fattori che l’attuale ministro dello Sviluppo economico Guidi, ministro del petrolio in ‘pectore’,  fa evidentemente finta di non vedere”.

“Senza dimenticare il fatto- concludono Granata e Della Seta –  che sarebbe folle pensare di attrarre turismo se immolassimo i nostri territori e i nostri mari in nome di petrolio e trivelle.”

Sull’Ilva nuova messa in mora dell’Europa per il governo italiano. Dopo quasi un anno commissariamento fallito

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“L’Europa torna a bacchettare il governo italiano per le sue inadempienze sul caso Ilva. Un intervento forse tardivo ma sacrosanto: è passato quasi un anno dal commissariamento dell’azienda, ma il cammino per restituire il diritto alla salute a decine di migliaia di tarantini è ancora all’anno zero”.

E’ quanto dichiara Roberto Della Seta,  tra i fondatori di Green Italia e candidato della lista Green Italia – Verdi Europei alle elezioni europee nella circoscrizione dell’Italia Meridionale.

“Berlusconi, Monti, Letta, Renzi: cambiano i governi e le maggioranze ma – continua Della Seta –  resta lo spettacolo desolante di una politica che a Taranto da decenni agisce contro l’interesse dell’intera città. Politici locali e nazionali, a destra come a sinistra, prima si facevano finanziare direttamente dai Riva, ora difendono nei fatti il modello industriale fallimentare. Solo un cambiamento radicale nelle scelte della politica sull’Ilva, che metta la primo posto la salute di lavoratori e cittadini può dare a Taranto un futuro di vero benessere”.

Senatrice Cattaneo: “Che ci azzecca” Stamina con gli Ogm?

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Articolo su Huffington Post

La firma prestigiosa della senatrice a vita Elena Cattaneo, accanto a quella di Gilberto Corbellini, per mettere all’indice quanti considerano gli Ogm in agricoltura un danno per l’Italia e per affiancarli come “nemici della scienza” ai difensori del metodo Stamina, persino a coloro che accusano i vaccini di provocare l’autismo. Così su “la Repubblica”, in un articolo nel quale i due scienziati teorizzano che questi e altri “casi” – Ogm, Stamina, vaccini e autismo, la stessa questione dei test clinici sugli animali – sono tutte facce di un’unica medaglia: un trionfo di “irrazionalità, fanatismo, emotività, tecnofobia, antimodernismo, anti-industrialismo, populismo”.

Questa invettiva di Cattaneo-Corbellini non dice nulla di nuovo sull’atteggiamento di una parte, ci auguriamo minoritaria, della comunità scientifica per la quale le decisioni pubbliche sull’uso delle tecnologie vanno affidate a un piccolo gruppo di “illuminati”. Il “popolo”, questo più o meno il concetto, è troppo rozzo e ignorante per dire la sua su argomenti complessi e delicati… Ripetiamo: non è un’idea particolarmente originale. La pensavano più o meno così gli scienziati paladini del nucleare che prima di Cernobyl proclamavano con sicurezza che un’incidente catastrofico in una centrale atomica era impossibile, o che prima di Fukushima spiegavano saccenti che una tragedia come Cernobyl era impensabile in un Paese tecnologicamente all’avanguardia come il Giappone. Non è un’idea originale ed è anzi, questa sì, un’idea profondamente antimoderna: perché immagina la scienza e gli scienziati come mondi e persone “a parte” e dunque sembra ignorare che il dibattito pubblico sulla tecnologia – non sulla ricerca scientifica che naturalmente deve essere libera, ma sulle sue applicazioni pratiche – è l’unico vero antidoto a una crescente diffidenza della società verso la scienza e verso l’impatto sociale, sempre più rilevante, dei progressi della scienza. Read More…

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