Caro presidente Napolitano, la vera antipolitica sono i corrotti e i corruttori
Il Presidente della Repubblica mercoledì 10 dicembre ha usato parole di sconcerto e di riprovazione per le degenerazioni affaristiche e corruttive della politica, riesplose all’attenzione di tutti con l’inchiesta Mafia Capitale. Ma contemporaneamente se l’è presa con l'”antipolitica”, che va combattuta come “patologia eversiva” denunciandone “la faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni”, e con quanti nelle aule parlamentari usano “metodi ed atti concreti di intimidazione fisica, minaccia, di rifiuto di ogni regola ed autorità” e mettono in pratica “tentativi sistematici ed esercizi continui di stravolgimento ed impedimento della vita politica e legislativa di ambedue le Camere”. Quasi esplicito il riferimento ai Cinquestelle, che rappresenterebbero dunque secondo il Capo dello Stato una minaccia grave per la stessa democrazia.
Questi giudizi ci paiono poco equilibrati. Rischiano di collegare in una medesima condanna la corruzione dilagante da un lato, l’opposizione radicale – che spesso utilizza in Parlamento l’arma antichissima dell’ostruzionismo – dei Cinquestelle verso il governo, la maggioranza che lo sostiene, le larghe intese istituzionali che coinvolgono anche Forza Italia. Read More…