Posts by: Roberto Della Seta

Caro presidente Napolitano, la vera antipolitica sono i corrotti e i corruttori

BANCONOTE

Articolo su Huffington Post – 

Il Presidente della Repubblica mercoledì 10 dicembre ha usato parole di sconcerto e di riprovazione per le degenerazioni affaristiche e corruttive della politica, riesplose all’attenzione di tutti con l’inchiesta Mafia Capitale. Ma contemporaneamente se l’è presa con l'”antipolitica”, che va combattuta come “patologia eversiva” denunciandone “la faziosità, i luoghi comuni, le distorsioni”, e con quanti nelle aule parlamentari usano “metodi ed atti concreti di intimidazione fisica, minaccia, di rifiuto di ogni regola ed autorità” e mettono in pratica “tentativi sistematici ed esercizi continui di stravolgimento ed impedimento della vita politica e legislativa di ambedue le Camere”. Quasi esplicito il riferimento ai Cinquestelle, che rappresenterebbero dunque secondo il Capo dello Stato una minaccia grave per la stessa democrazia.

Questi giudizi ci paiono poco equilibrati. Rischiano di collegare in una medesima condanna la corruzione dilagante da un lato, l’opposizione radicale – che spesso utilizza in Parlamento l’arma antichissima dell’ostruzionismo – dei Cinquestelle verso il governo, la maggioranza che lo sostiene, le larghe intese istituzionali che coinvolgono anche Forza Italia.  Read More…

La “trovata” del Governo dopo la sentenza Eternit: non punibili i reati ambientali

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Articolo su Huffington Post – Sembra una brutta barzelletta ma è pura, desolante realtà. All’indomani della sentenza Eternit che ha dichiarato non punibile per prescrizione dei termini il magnate svizzero Stephan Schmidheiny, capo della multinazionale che per decenni ha seminato amianto e morte a Casale Monferrato, e dopo una mitragliata di dichiarazioni indignate di ministri e politici, Renzi in testa, che promettevano immediati interventi legislativi per colpire con più severità i crimini di chi avvelena ambiente e salute, il governo qualche giorno fa ha approvato un decreto legislativo che depenalizza i pochi reati ambientali presenti nel codice penale: dall’abuso edilizio all’avvelenamento del suolo e del sottosuolo, dall’incendio di rifiuti agli scarichi industriali non autorizzati. Per diventare legge dello Stato le nuove norme non dovranno nemmeno passare per il sì del Parlamento: sono infatti l’attuazione di una legge delega, e per questo su di esse Camera e Senato potranno esprimere nulla più di un parere consultivo e non vincolante.

Così, l’articolo 1 (comma 2) del decreto legislativo stabilisce che “nei reati per i quali è prevista la pena della reclusione (…) non superiore nel massimo a cinque anni, (…) la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta o per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale”. Come dire: se non sei un delinquente abituale e se con la tua condotta illegale non stai mettendo a ferro e fuoco l’intero pianeta, allora puoi tranquillamente costruire senza licenza e in un’area non edificabile, incendiare i rifiuti, scaricare veleni industriali in un fiume o in una falda oppure nasconderli sotto terra. Read More…

La Guerra (Taciuta) dell’aria che ogni anno ci costa 43 mld e 67mila morti

SMOG

“67.921 morti invisibili per lo Stato, un costo medio annuo di 43 miliardi di euro e 2,5 punti di Pil ‘in fumo’ a causa dell’inquinamento e 3,5 milioni di giornate lavorative perse ogni anno. Sono queste le cifre agghiaccianti che racconta il dossier “La Guerra (taciuta) dell’Aria” presentato oggi a Roma dal leader dei Verdi Angelo Bonelli e dall’esponente di Green Italia Roberto Della Seta. Dati incredibili e che si stenterebbe a considerare “reali” se non fossero stati resi pubblici da un organismo internazionale come l’AEA, Agenzia europea per l’ambiente
Il dossier ha rielaborato i dati dello studio sulla qualità dell’aria e reso pubblico lo scorso 14 novembre dall’AEA che ha calcolato l’impatto su salute e ambiente includendo le morti premature, i costi per la sanità, i giorni lavorativi persi, la riduzione dei raccolti agricoli. Particolarmente interessante è la classifica degli impianti europei più inquinanti. Secondo lo studio europeo l’Ilva di Taranto risulta nella Top 30 degli impianti Ue più inquinanti con un danno economico provocato, come dato medio, di 2,5 miliardi di euro. Read More…

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